L’HyperText Markup Language (HTML) (traduzione letterale: linguaggio a marcatori per ipertesti), in informatica è il linguaggio di markup solitamente usato per la formattazione di documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web sotto forma di pagine web.

È un linguaggio di pubblico dominio, la cui sintassi è stabilita dal World Wide Web Consortium (W3C), e che è derivato da un altro linguaggio avente scopi più generici, l’SGML.

Storia

Un esempio di codice HTML con sintassi evidenziata. Questa funzione viene solitamente eseguita da un editor di pagine web o da alcuni browser, come ad esempio Mozilla Firefox.
L’HTML è stato sviluppato verso la fine degli anni ottanta del XX secolo da Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra assieme al noto protocollo HTTP che supporta invece il trasferimento di documenti in tale formato. Verso il 1994 ha avuto una forte diffusione in seguito ai primi utilizzi commerciali del web.

Nel corso degli anni, seguendo lo sviluppo di Internet, l’HTML ha subito molte revisioni, ampliamenti e miglioramenti, che sono stati indicati secondo la classica numerazione usata per descrivere le versioni dei software. Attualmente l’ultima versione disponibile è la versione 4.01, resa pubblica il 24 dicembre 1999. Dopo un periodo di sospensione, in cui il W3C si è focalizzato soprattutto sulle definizioni di XHTML (applicazione a HTML di regole e sintassi in stile XML) e dei fogli di stile (CSS), nel 2007 è ricominciata l’attività di specifica con la definizione, ancora in corso, di HTML5. Il W3C ha annunciato che la prima versione di tale standard sarà pronta per fine 2014[1] e l’html5.1 per il 2016[2][3][4]; la prima Candidate Recommendation venne pubblicata dal W3C il 17 dicembre 2012.

Un’ulteriore ed importante caratteristica di HTML è che esso è stato concepito per definire il contenuto logico e non l’aspetto finale del documento. I dispositivi che possono accedere ad un documento HTML sono molteplici e non sempre dotati di potenti capacità grafiche. Proprio per questo gli sviluppatori di HTML hanno optato per un linguaggio che descrivesse dal punto di vista logico, piuttosto che grafico, il contenuto dei documenti. Questo significa che non esiste alcuna garanzia che uno stesso documento venga visualizzato in egual modo su due dispositivi. Se da una parte questo ha imposto in passato dei forti limiti agli sviluppatori di pagine Web, ha dall’altro garantito la massima diffusione di Internet ed evitato che essa diventasse un medium di élite.

Attualmente i documenti HTML sono in grado di incorporare molte tecnologie, che offrono la possibilità di aggiungere al documento ipertestuale controlli più sofisticati sulla resa grafica, interazioni dinamiche con l’utente, animazioni interattive e contenuti multimediali. Si tratta di linguaggi come CSS, JavaScript e jQuery, XML, JSON, o di altre applicazioni multimediali di animazione vettoriale o di streaming audio o video.

Al giorno d’oggi molti web designer delegano la scrittura del codice HTML ad applicazioni specifiche, come per esempio i cosiddetti editor WYSIWYG che permettono al designer di occuparsi dell’aspetto grafico finale della pagina mentre il codice vero e proprio viene generato automaticamente. Gli sviluppatori puri preferiscono invece utilizzare direttamente il codice HTML, in modo da avere un maggior controllo sul risultato finale e sulla pulizia del codice scritto, cosa che gli editor WYSIWYG odierni nonostante siano sempre più avanzati non possono sempre garantire, vuoi anche per la diversa resa dei browser sulle parti di codice HTML.

Caratteristiche generali

L’HTML non è un linguaggio di programmazione (in quanto non prevede alcuna definizione di variabili, strutture dati, funzioni, strutture di controllo), ma solamente un linguaggio di formattazione che descrive cioè le modalità di impaginazione o visualizzazione grafica (layout) del contenuto, testuale e non, di una pagina web attraverso tag di formattazione. Tuttavia, l’HTML supporta l’inserimento di script e oggetti esterni quali immagini o filmati.
Ogni documento ipertestuale scritto in HTML deve essere contenuto in un file, la cui estensione è tipicamente .htm o .html (l’estensione htm dipende dal fatto che all’epoca il sistema operativo MS-DOS non permetteva di utilizzare estensioni superiori a 3 caratteri).

Il linguaggio HTML (e la sua evoluzione XHTML) ha come scopo quello di gestire i contenuti associandone o specificandone allo stesso tempo la struttura grafica (layout) all’interno della pagina web da realizzare grazie all’utilizzo di tag diversi. Ogni tag (ad esempio <h1> o <p>) specifica un diverso ruolo dei contenuti che esso contrassegna (quindi il tag <h1> definirà un’importanza maggiore del tag <p>). La formattazione consiste nell’inserimento nel testo di marcatori o etichette, detti tag, che descrivono caratteristiche come la funzione, il colore, le dimensioni, la posizione relativa all’interno della pagina.

I browser che interpretano il codice mostrano all’utente formattazioni predefinite per ogni tag che incontrano (così ad esempio i contenuti marcati con il tag <h1> avranno carattere 18pt e i contenuti marcati da <p> avranno carattere 12pt). Tuttavia questa formattazione è completamente sotto il controllo dell’utente, che può modificarla nelle Impostazioni del suo browser.

Archiviazione e manipolazione

I documenti HTML vengono immagazzinati sui dischi rigidi di macchine elaboratrici (computer-server) costantemente collegate e connesse alla rete Internet. Su queste macchine è installato un software specifico (web server) che si occupa di produrre e inviare i documenti ai browser degli utenti che ne fanno richiesta usando il protocollo HTTP per il trasferimento dati.

Spesso il documento HTML viene generato del tutto o parzialmente tramite un codice eseguibile residente sul server Internet (elaborazione lato server) in grado di interagire con altre applicazioni presenti sul server stesso, come per esempio un database, e inviare poi al browser il risultato finale, realizzando le cosiddette pagine web dinamiche con cui un utente può compiere operazioni interattive avanzate (ad es. filtrare gli articoli all’interno di un catalogo on-line, inviare e registrare dati, fare login ecc..). È il caso di documenti scritti in linguaggi come ASP, PHP, Perl o Java. In altri casi invece alcuni tipi di elaborazione sono operati lato client con linguaggi come Javascript.

Sintassi

Il componente principale della sintassi di questo linguaggio è l’elemento, inteso come struttura di base a cui è delegata la funzione di formattare i dati o indicare al browser delle informazioni.

Ogni elemento è racchiuso all’interno di marcature dette tag, costituite da una sequenza di caratteri racchiusa tra due parentesi angolari o uncinate (<>), cioè i segni minore e maggiore (Es.: <br />; il tag di questo esempio serve per indicare un ritorno a capo).

Quando il tag deve essere applicato a una sezione di testo o di codice, l’ambito di applicazione deve essere delimitato fra un tag di apertura ed uno di chiusura (chiusura esplicita), che coincide col tag di apertura preceduto da una barra (/) dopo la parentesi angolare aperta (Es.: <b>testo testo testo</b>, in questo caso, il testo compreso tra questi due tag verrà visualizzato in grassetto dal browser).

Alcuni tag presentano un’applicazione puntuale, come per esempio il tag <img> che serve per inserire un’immagine in un determinato punto della pagina, e in quanto tali non richiedono il tag di chiusura; in questo caso si parla di tag a chiusura implicita. In XHTML, invece, la chiusura implicita è proibita e tutti i tag devono essere sempre chiusi esplicitamente tramite un tag di chiusura o, nel caso dei tag puntuali, usando il carattere ‘/’ alla fine del tag stesso (per esempio <br />). Per questi tag, i browser sono in grado di accettare entrambe le modalità, per motivi di compatibilità.

Struttura di un documento HTML

Struttura di un generale documento HTML.
Un documento HTML comincia con l’indicazione della definizione del tipo di documento (Document Type Definition o DTD), la quale segnala al browser l’URL delle specifiche HTML utilizzate per il documento, indicando quindi, implicitamente, quali elementi, attributi ed entità si possono utilizzare e a quale versione di HTML si fa riferimento. Di fatto, questa informazione serve al browser per identificare le regole di interpretazione e visualizzazione appropriate per lo specifico documento. Questa definizione deve pertanto precedere tutti i tag relativi al documento stesso.

Dopo il DTD, il documento HTML presenta una struttura ad albero annidato, composta da sezioni delimitate da tag opportuni che al loro interno contengono a loro volta sottosezioni più piccole, sempre delimitate da tag.

La struttura più esterna è quella che delimita l’intero documento, eccetto la DTD, ed è compresa tra i tag <html> e </html>.

All’interno dei tag <html> lo standard prevede sempre la definizione di due sezioni ben distinte e disposte in sequenza ordinata:
la sezione di intestazione o header, delimitata tra i tag <head> e </head>, che contiene informazioni di controllo normalmente non visualizzate dal browser, con l’eccezione di alcuni elementi
la sezione del corpo o body, delimitata tra i tag <body> e </body>, che contiene la parte informativa vera e propria, ossia il testo, le immagini e i collegamenti che costituiscono la parte visualizzata dal browser.

Al di sotto di questa suddivisione generale, lo standard non prevede particolari obblighi per quanto riguarda l’ordine e il posizionamento delle ulteriori sottosezioni all’interno dell’header o del body, a parte l’indicazione del rispetto dei corretti annidamenti (le sottosezioni non si devono sovrapporre, ossia ogni sottosezione deve essere chiusa prima di iniziare la sottosezione successiva), lasciando così completa libertà allo sviluppatore o al progettista per quanto riguarda la strutturazione e l’organizzazione successive.

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